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Uno dei viaggi più belli

Don't just learn, experience.

L’ESPERIENZA PIÙ BELLA

La Maratona è la corsa che incarna appieno la fatica, sofferenza, controllo, gestione del proprio fisico e della propria mente, tante gambe e tanto cuore, emozioni e sensazioni che culminano nelle lacrime più belle e sincere.

Lo sparo allo start di una Maratona segna soltanto l’inizio degli ultimi 42,195 km di questa esperienza.

Verrazzano-Narrows Bridge (New York City), La partenza

Tutto inizia molto prima, 3, 4, 5 mesi. Ho passato persino Agosto in città, svegliandomi presto per non togliere troppo tempo a mio figlio Leonardo e a questa mia vita da papà. Mi dispiace essermi allenato in autonomia e non come ho sempre fatto con gli amici dell’aia al polo di allenamento. E soprattutto chiedo scusa a mia moglie Laura che mi ha sopportato per tutte le volte che ho tolto tempo a lei per mettere benzina sulle gambe.

Ho sempre vissuto questa esperienza come un viaggio, uno splendido cammino, un percorso di vita che culmina proprio nel percorrere la distanza regina.

E’ una sensazione che si può gustare una volta tagliato il traguardo… e ti mettono la medaglia al collo.

Central Park (New York City), Con la medaglia al collo

Il giorno in cui decidi e dici “Faccio la maratona” e ti iscrivi, non ti rendi conto di averla fatta grossa. Capisci però di aver avuto il coraggio e, si spera, anche la consapevolezza, per intraprendere un’esperienza impegnativa che ti farà capire quali sono le tue possibilità, i tuoi limiti e come affrontarli e superarli, le tue paure e le tue speranze. Ora sì che capisci di averla fatta grossa e se sarai in grado di sopportare ancora tutto il periodo di preparazione e se soprattutto all’esordio riuscirai davvero a correrli tutti quei 42,195km. All’esordio, si. “Ma perché non hai cominciato con Milano, Valencia o Berlino?”. Perché se devo fare una maratona nella mia vita deve essere a New York, una città che amo e che mi ha rubato il cuore 2 anni fa in viaggio di nozze ed ora sono venuto a riprendermelo con forza. 

TCS NYC Marathon Health and Fitness Expo presso il Jacob Javits Convention Center (New York City), Il ritiro del pettorale

Ma intanto il tempo passa, mi alleno senza un coach, faccio di testa mia (anche perché non ho idea di come ci si prepari ad una maratona… e cosa fondamentale, non ho tempo). Seguo solo qualche consiglio di persone esperte che questo tipo di appuntamenti ne hanno fatti. Nel momento in cui dopo un lungo di metà settembre sembri sereno e soprattutto ottimista, passi dal dire “l’importante è finirla sulle mie gambe” a “la voglio fare in 4.00/4.15”. Purtroppo un problema fisico mi ha portato a non allenarmi con continuità, fare avanti e indietro dal dottore, andare in ospedale a fare lastre, prendere antidolorifici che sono serviti fino ad un certo punto. Il tempo passa, riprendi l’idea del “l’importante è finirla sulle mie gambe”, ma sei pessimista e pensi al peggio “ma con questo tallone riuscirò a finirla?”. Ma al dottore glielo ho detto, “dottore, deve fare di tutto per permettermi di correre questa maratona”. Mi ha prescritto, per intenderci, degli antidolorifici che non si trovano facilmente in farmacia. Sono delle bombe. Sembra andare meglio.

A due settimane dalla gara, come si suole dire, quel che è fatto è fatto! Sono in ritardo per fare il secondo lungo. Lo faccio, ma non va come vorrei. I primi KM lì faccio in pratica con una gamba sola. Sento persino i crampi. Vabbè oramai ci sono dentro.

NEW YORK CITY

Parto per New York con mio padre. Ho intenzione di fargli vedere il più possibile. Per tre giorni abbiamo camminato ininterrottamente. Mi fanno male i piedi… e il tallone. Ma quando ci ricapita? Giri, cammini, sali e scendi i gradini… e visiti. Quanto è bella New York!!! Tramite lo SmartWatch ho calcolato quasi 45 KM in 3 giorni. Ma fa bene tutto questo?

New York Skyline presso Staten Island (New York City)
Statue of Liberty presso Ellis Island (New York City)
Top of The Rock (New York City), L’osservatorio

3 NOVEMBRE

Arriva il 3 Novembre, la partenza è programmata per le 11:00, ma il battello che porta allo start è alle 8:45. Apro gli occhi alle 5:45 e non riesco più a chiuderli. Faccio colazione, bella sostanziosa. Prendo non uno, ma due antidolorifici perché quella spina calcaneare non deve averla vinta su di me. Prendo il battello e un pullman e arrivo alla linea di partenza. Tutto molto bello… gente che canta, fa foto e grida per incitare l’amico. Prima dello sparo l’inno americano cantato da non so chi, ma mi ha emozionato.

La partenza, il passare dei km, l’incedere dei passi, la fatica, il cronometro e il passo, i ristori, le ali di folla che incitano per 42 km. Persone che tendono la mano per battere il 5, concerti ogni 500 metri e…l’arrivo.

Central Park (New York City), Quasi arrivato

I primi chilometri sono col cuore in gola. Sciolgo la tensione con qualche foto. Dopo un po’ inizierai a capire di esserci veramente dentro. Arrivato alla mezza sarai ad un bivio: capirai di averne fatta tanta di strada ma anche che ne manca altrettanta per arrivare. Proseguirai ed inizieranno i momenti di fatica, del fisico ma soprattutto della mente e li inizierai a crescere ma non perché dovrai resistere alle fatiche inumane della corsa ma perché maturerai la consapevolezza, passo dopo passo, di essere in grado di portarla a termine e allora passerai il 35° km e arriverai al 40° dove, le emozioni non finiscono anzi, inizierà l’ultimo viaggio nel viaggio. Sarai lì, meravigliosamente solo con te stesso, fino al traguardo che taglierai immancabilmente con le lacrime agli occhi. Nel mio caso dopo 4 ore, 38 minuti e 58 secondi.

Ti abbracciano, runners che non conosci e anche persone che non hanno corso. 

Finish Line presso Central Park (New York City)

Sarai stravolto, contento, a volte anche deluso, con la tua medaglia al collo, sarai un maratoneta per la prima volta o per l’ennesima, ma sarà uno dei viaggi più belli che hai deciso di fare.

La mia TCS NYC Marathon 2019
Newark International Airport (New Jersey), L’incisione della medaglia

Andrea

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2 risposte

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